sabato 2 febbraio 2013

Alla ricerca delle Sorgenti del..Secchia

La conca glaciale del Prataccio
 Classica escursione dell'Appennino Tosco-Emiliano, facile e molto bella anche in inverno con ai piedi un paio di ciaspole. Partendo dal tornante lungo la SS63 del Cerreto in località Lago Lungo, seguiamo la strada chiusa al traffico che porta al Passo dell' Ospedalaccio; è possibile partire anche dal Passo del Cerreto, seguendo il sentiero 00 GEA.

La zona dell'escursione vista dal Passo del Cerreto
 Giunti all'Ospedalaccio ignoriamo le indicazioni  che ci invitano a svoltare a sinistra e continuiamo a seguire l'antica strada che scende verso l'ostello della Gabellina e Collagna. Dopo 10 minuti svoltiamo a sinistra e iniziamo a percorrere il sentiero n.675 che si addentra nel bosco. Questo percorso è preferibile allo 00 in quanto è meno ripido e più agevole in inverno.

Verso l'Alpe di Succiso














Dune di neve




























Dopo un'ora e mezza circa di cammino, arriviamo al Prataccio. Anfiteatro di origine glaciale, era un vecchio pascolo diviso fra le comunità di Camporaghena, Cerreto Alpi e Succiso.Se c'è poca neve o durante l'estate possiamo notare un masso di forma triangolare con scolpite tre croci, rappresentante il confine fra i tre paesi, che all' epoca si trovavano anche in tre diversi stati. Il rigagnolo di acqua che attraversa il prato è il neonato fiume Secchia, affluente del Po, e che nasce in fondo alla conca. Da qui è possibile raggiungere l' Alpe di Succiso, il Passo di Pietratagliata e Monte Alto.

Verso la Val di Magra e il mare

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