lunedì 2 dicembre 2013

E' tornata la neve!


Il crinale innevato


In anticipo e insolitamente abbondante per il periodo è tornata la neve sull'Appennino Tosco-Emiliano e sulle Alpi Apuane. Dopo un'autunno piovoso riniziano le ciaspolate e le escursioni in paesaggi da favola...

Le Alpi Apuane










Nei pressi del Passo del Cerreto















Veduta invernale verso il Vallone dell'Inferno

domenica 6 ottobre 2013

La battaglia di Lago Santo (m. 1507)

Il Rifugio Mariotti

Il Lago Santo parmense si trova a 1507 mslm sopra al Rifugio Lagdei e ad un'ora di cammino dalla vetta del Marmagna. Facilmente raggiungibile a piedi o in seggiovia, sulle sue sponde sorge il Rifugio Mariotti, gestito dal CAI di Parma.

Il Lago dalla sponda nord

Quello che oggi è un pittoresco e tranquillo specchio d'acqua durante la seconda guerra mondiale fu teatro di una feroce battaglia fra i partigiani e i tedeschi. Nel marzo del '44 un manipolo di uomini comandati da Dante Castellucci, detto Facio, figura leggendaria e controversa della Resistenza lunigianese, si nascose all'interno del rifugio in attesa di incontrarsi con un altro gruppo alleato.

Sulla riva ovest

Giunse invece una nutrita schiera di soldati nazifascisti ben armati, mentra i partigiani hanno solo qualche arma leggera. Nonostante tutto questi decidono di trincerarsi nel rifugio e di resistere ai numerosi nemici. Incomincia così una cruenta battaglia che dura dal pomeriggio alla notte del 18 marzo 1944.e anche parte del giorno successivo. Ma Facio e i suoi uomini riescono a resistere fino alla ritirata del nemico che lascia sul campo ben 16 morti e 36 feriti, mentre i partigiani feriti e stremati riescono a fuggire e a continuare la loro Resistenza.
L'episodio contrinuì ad alimentare la leggenda di Facio e una lapide commemorativa sulle parete del rifugio tramanda alle giovani generazioni questo episodio della lotta per la Liberazione.

Un gruppo di cantori narra la vicende della Resistenza in Appennino


mercoledì 11 settembre 2013

Dolomia

I Cadini di Misurina
Deve il suo nome a Deodat de Dolomieu, geologo francese che scoprì questa particolare roccia e inventò le Dolomiti, le montagne più belle del mondo. Gli elementi le hanno scolpito e hanno creato queste meraviglie della natura, patrimonio dell'Unesco. Eccole in un bianco e nero che risalta la loro maestosità...


Le Tre Cime viste da Misurina

Croda Rossa d'Ampezzo

Da Forcella Lavaredo

giovedì 22 agosto 2013

Un passo dalle nuvole: da La Nuda (m.1893) a Monte Tondo (m.1780)



La Nuda vista da Cima Belfiore

Una delle più belle escursioni della zona parte dalla stazione a monte della seggiovia che da Cerreto Laghi porta sulle pendici del Monte La Nuda. Dal Rifugio Piella saliamo verso la vetta del monte seguendo la strada di servizio delle piste invernali; arrivati all'arrivo a monte del secondo tratto dell'impianto di risalita (aperto solo in inverno) seguiamo la strada che presto diventa un facile sentiero fra le rocce dell'Appennino.

Il sentiero di cresta verso il M.te Cusna

E' possibile compiere una breve deviazione e arrivare sulla vetta della Nuda, seguendo le indicazioni della GEA oppure proseguire verso cima Belfiore prima vetta che si tocca in questo sali e scendi. E' possibile scegliere il sentiero (non segnato ed esposto al vento) che segue perfettamente il crinale oppure il sentiero 00 che passa poco più sotto.

Verso le nuvole...

Il sentiero verso il M.te Cavalbianco


Consiglio l'escursione in una giornata di fine agosto quando i mirtilli sono maturi e in una giornata serena ci sembrerà di camminare ad un passo dalle nuvole bianche che coloreranno il cielo e le vette vicine. In un paio di ore si raggiunge il Rif. Monte Tondo, dove potremmo rifornirci di acqua e riposarci per il ritorno.E' possible fare l'escursione, al contrario, raggiungendo questo rifugio tramite strada sterrata che sale dalla Garfagnana.




Trovate questa e altre escursioni con altimetria, cartografia e descrizione nella guida "Passaeggiate ed escursioni a Fivizzano e dintorni", CAI Fivizzano, 2012

venerdì 2 agosto 2013

Le Tre Cime di Lavaredo

Le Tre Cime dal versante nord
  Le montagne più fotografate, uno dei simboli delle Dolomiti, un posto ricco di storia alpinistica e non, questo sono le Tre Cime di Lavaredo! Raggiungibili dalla strada a pagamento che sale da Misurina al Rif. Auronzo sono meta di migliaia di turisti ogni anno, ma se volete gustarvi il paesaggio senza camminatori improvvisati o stranieri in sandali, basta fare pochi passi e bellissime escursione vi attendono.

Il Rif. Auronzo

La lapide che ricorda Paul Grohmann e lo spigolo giallo

La più classica è l'anello del gruppo montuoso passando dal Rifugio Lavaredo, dove si ferma la maggior parte degli escursionisti domenicali, si raggiunge la Forcella Lavaredo, dove vi attende un panorama da lasciarvi senza fiato. La visione di taglio dei tre colossi di roccia rende questo posto fra i più affascinante delle Dolomiti. Da qui lo sguardo spazia fino alla piana del Rifugio Locatelli, prossima meta, con tutte le principali cime della zona che lo circondano.

Verso i Cadini di Misurina

Il panorama da Forcella Lavaredo

Queste zone sono state teatro dei combattimenti della Prima Guerra Mondiale, contese fra gli italiani e gli austriaci che si contendevano la forcella e le cime che la sovrastano. Sul M.te Paterno cadde il mitico Sepp Innerkofler, del quale parlerò in un prossimo post. Da Forc. Lavaredo si prosegue per il Rif. Locatelli e da qui si completa l'anello passando per la Lange Alm e di nuovo al Rif. Auronzo.

Il Rif. Locatelli

Molto belle e alpinistiche anche la traversate che dal Rif. Locatelli portano in Val Fiscalina o Val Campo di Dentro in Alta Pusteria oppure la più classica che conduce al Rif. Pian di Cengia e al Rif. Zgismondy- Comici.

I laghetti dell'Alpe dei Piani

giovedì 27 giugno 2013

Monte Alto (m. 1904)


Dalla cima verso il M.te La Nuda


Monte Alto è una panoramica cima nel Parco Nazionale dell'Appennino Tosco-Emiliano, dalla quale è possibile dominare tutta la zona del Passo del Passo del Cerreto, l'Alta Val Secchia e la vallata di Comano.









Dal grande prato delle Sorgenti del Secchia, seguiamo il sentiero 00 GEA che ci porta in 20 minuti al Passo di Pietratagliata. Da qui manteniamo la sinistra seguiamo il sentierino che passando poco sotto il crinale ci porta in 40 minuti alla vetta. Il percorso non presenta particolari difficoltà ma richiede comunque passo sicuro e una minima esperienza di montagna.

Ruscello di montagna


















Salendo al Passo di Pietratagliata

Poco prima della vetta...

Il panorama dalla cima spazia a 360° con una bella vista sul crinale appenninico che corre verso nord-ovest, il versante ovest dell'Alpe di Succiso, le maggiori cime dell'Appennino dal Monte Cusna al Monte La Nuda, fino ad arrivare al mare con il golfo di Spezia.

L'Alpe di Succiso

Il crinale dalla vetta

mercoledì 29 maggio 2013

Uno strano maggio...

Verso M.te Giogo



La torre di Casa Nardi ad Apella


Dopo un inverno freddo e nevoso, la primavera tarda ad arrivare sulle cime dell'Appennino Tosco-Emiliano.
Ecco le foto di un'eccezionale nevicata che alla fine di maggio ha rimbiancato il crinale come d'inverno. Il bellissimo contrasto fra il bianco della neve e il verde dei boschi rendono molto suggestivi questi scatti, fatti durante un'uscita con il CAI di Fivizzano per la manutenzione al sentiero n.114 dall'Apella al crinale.









Il crinale innevato e il verde dei boschi...


















Neve anche sulle Alpi Apuane

Dal crinale verso il mare

Verso il crinale

venerdì 10 maggio 2013

Arriva la primavera sulle Alpi Apuane!



Verso il M.te Pisanino








Dopo un lungo inverno ecco i primi segni della bella stagione nelle Alpi Apuane. Le foto sono state scattate dal Monte Roggio, fra Gorfigliano e Vagli, facilmente raggiungibile dalla strada che porta a Campo Catino.





Crocus
Green economy...
Le cime ancora innevate

I crocus e le vette delle Apuane

sabato 20 aprile 2013

Un inverno in Appennino

Nei pressi del Passo dell'Ospedalaccio
 
Si sciolgono le ultime nevi sulle cime dell'Appennino Tosco-Emiliano e sulle vette delle Apuane. Ecco alcune foto scattate durante la stagione. Diamo l'arrivederci alla neve...

Versante nord Alpi Apuane


Il Vallone dell'Inferno




Tramonto verso l'Alpe di Succiso




venerdì 29 marzo 2013

Invernale a Monte Acuto

Il crinale appenninico


L'Alpe di Succiso salendo al Lago di Monte Acuto
Classica escursione estiva ma molto bella anche in inverno, anche se se l'anello completo può presentare delle difficoltà in caso di presenza di neve ghiacciata. Raggiungiamo il Rifugio Città di Sarzana come descritto nel precedente post, Anche in inverno la salita è piacevole nel bosco coperto dalla neve e quando arriviamo al limite della vegetazione la vista dell'Alpe di Succiso innevata ci fa pensare a scenari alpini.







Dopo una sosta al rifugio attraversiamo il laghetto ghiacciato e coperto da un soffice manto e iniziamo a salire verso la sella di M.te Acuto. Si raccomanda l'uso di ramponi in caso di neve gelata. Arrivati sul crinale la vista spazia su tutte le vicine vette innevate e sul mare che luccica in lontanza.

Sella di M.te Acuto



Il mare dal cippo di M.te Acuto




Se avete buone conoscenze alpinistiche potete continuare a seguire il sentiero 00 GEA e completare l'anello con il sentiero 659A ridiscendendo al Passo del Lagastrello, altrimenti tornate indietro sul sentiero n. 659.

Tramonto verso Monte Giogo

BUONA PASQUA A TUTTI!