martedì 12 agosto 2014

Joseph "Sepp" Innerkofler




Il fronte dolomitico della Prima Guerra Mondiale vide le imprese di molti uomini valorosi che combatterono in questo difficile scenario, scrivendo pagina indimenticabili nella storia del conflitto e dell'alpinismo. L'eroe pusterese più conosciuto è senza dubbio Joseph Innerkofler, detto Sepp, guida alpina di Sesto, che appena scoppiata la guerra si arruolò volontariamente negli standschuetzen tirolesi per difendere la patria dall'attacco italiano.









Innerkofler formò una sorta di pattuglia volante assieme ad altri volontari con il compito di sorvegliare tutte le cime che sovrastano Sesto, per evitare che queste cadessero in mano nemica mettendo a rischio la sicurezza della vallata. Nei prima giorni del conflitti fece molte salite, aprendo molte nuove vie per evitare di essere sorpreso dagli alpini appostati in alta Val Fiscalina e nella zona del Passo Montecroce di Comelico.


Il M.te Paterno visto dal Rif. Locatelli





Il 4 luglio 1915 i suoi superiori gli ordinarono di salire sul Paterno per controllare i movimenti degli italiani, accampati poco sotto Forcella Lavaredo, nella zona delle Tre Cime. Sepp intuì il rischio della missione perchè sarebbe bastatao un solo alpino sulla cima per cancellare l'intera pattuglia, ma dovette obbedire e si avviò verso la sua ultima ascesa. Gli alpini erano proprio sulla vetta e appena sentirono la cordata che risaliva le pendici del monte furono subito messi in allarme.










Qui la storia si mescola alla leggenda e ancora oggi non si sa come andarono veramente i fatti. La versione italiana, molto romanzata, narra dell'alpino De Luca, che sorprese la pattuglia austriaca durante l'ascesa alla vetta e per fermarli decise di lanciare un grosso sasso colpendo Sepp. Per la versione "quasi ufficiale" invece Innerkofler fu ucciso dal fuoco amico proveniente dalle mitragliatrici della zona sopra l'attuale Rifugio Locatelli. Si dice che nell'incerta luce dell'alba un mitragliere aprì il fuoco appena vide del movimento sulla cima del Paterno, ma sfortuna volle che a cadere, sotto gli occhi del figlio che lo osservava, fu la guida pusterese che precipitò nel camino Hopp. Un' esame sui resti, dopo molti anni, avvalorò questa teoria, tenuta nascosta dagli austriaci.

La zona da cui partirono i colpi che ferirono Innerkofler

Sepp Innerkofler al termine del conflitto fu sepolto nel cimitero della sua Sesto e ancora oggi qui riposa nella tomba di famiglia, guardando le cime della Croda Rossa, di Cima Undici e della Val Fiscalina.


Se volete saperne di più su Sepp Innerkoflere su tutte le vicende belliche della zona vi consiglio il libro La Valanga di Selvapiana di Italo Zandonella Callegher (Ed. Il Corbaccio, 2007) oppure l'ormai introvabile Guerra fra le Tre Cime di Peter Kuebler e Hugo Reider (Athesia, 1990)